Ogni coppia che decide di sposarsi sogna un matrimonio da favola e allora perché non prendere spunto da quello che gli inglesi hanno già definito “l’altro Royal wedding”?
La Principessa Eugenie e Jack Brooksbank si sono sposati, venerdì 12 ottobre, davanti a 800 ospiti alla St. George’s Chapel di Windsor, la stessa chiesa dove lo scorso maggio erano state celebrate le nozze di Harry e Megan. La Principessa di York ha scelto un vestito firmato Peter Pilotto, brand londinese nato nel 2007 e oggi amato dalle celebrities.
La sposa era avvolta da una nuvola bianca in duchesse di seta con disegni di ghirlande in rilievo, con un corsetto con scollo a V con maniche lunghe senza bottoni e un’ampia gonna con strascico. La creazione è stata realizzata dal fashion designer Peter Pilotto insieme a Christopher De Vos, ed è nata dopo una lunga ricerca nell’archivio dei matrimonio reali.
Ma nel royal wedding inglese è stato il made in Italy il vero protagonista dell’evento. Infatti, la stoffa progettata da Pilotto e De Vos è stata tessuta in una seteria sul lago di Como, seguendo le indicazioni reali. Il tessuto presenta una lavorazione raffinata e particolare, con un disegno che lascia intravedere motivi e simboli cari alla principessa: un cardo, fiore nazionale della Scozia, che celebra la passione della coppia per Balmoral; uno Shamrock, simbolo dell’Irlanda come tributo alla famiglia Ferguson (madre della sposa); la rosa simbolo del casato di York e l’edera che rappresenta la casa degli sposi. Inaspettata e distintiva la scelta di mettere in mostra, con l’abito scollato sulla schiena, la cicatrice che corre dal collo lungo tutta la spina dorsale, a memoria dell’intervento che la principessa, affetta da una forma gravissima di scoliosi, subì all’età di 12 anni. Anche l’assenza del velo è parsa in linea con questa voglia di Eugenie di “mettersi a nudo”, diventando un simbolo per le tante giovani donne che vivono con disagio, sopratutto a causa degli sguardi altrui, i segni sul loro corpo.