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Versace a stelle e strisce: i nuovi orizzonti della maison della Medusa

Michael Kors

Lo scorso settembre Versace, la maison della Medusa, si è spogliata del tricolore e con un accordo da 2,12 miliardi di dollari ha indossato le stelle e strisce americane per mano di Michael Kors. Quale sarà il destino di uno dei brand dell’alta moda italiana?

Una storia italiana. Tutto nasce a Reggio Calabria nella sartoria della signora Franca Olandese, moglie di Antonino Versace e madre del piccolo Gianni. Classe 1946, il futuro designer di fama mondiale passa la sua infanzia e la sua giovinezza tra pizzi e merletti e cartamodelli dell’abile madre. Le capacità del ragazzo non passano inosservate nell’ambiente e nel 1972 inizia la carriera da stilista. La Gianni Versace srl vede la luce nel 1977 con un capitale sociale di 20 milioni di lire: Gianni è il genio, Santo, il fratello grande, si occupa della contabilità, mentre Donatella ricopre il ruolo di musa e modella. Con una collezione fatta di chemisier stretti in vita da sciarpe di seta,il 28 marzo 1978 la maison debutta a Palazzo della Permanente al cospetto della madre Franca. Nasce così Versace, la maison italiana conosciuta in tutto il mondo.

Donatella Versace

La nuova era Versace By Kors. Lo scorso settembre avviene il cambio di rotta, il passaggio della casa di moda in mani americane ad opera di Michael Kors, da sempre legato alla maison italiana della Medusa. Nonostante l’acquisizione del 100% delle azioni da parte della Capri Holdings Limited, nome che Kors ha dato alla nuova società ispirandosi alla leggendaria isola italiana destinazione glamour e di lusso, Donatella Versace resterà il direttore creativo del gruppo. Proprio la società americana ha annunciato di essere entusiasta di poter lavorare con Donatella, il cui stile iconico è il centro dell’estetica del design di Versace.

“It’s Versace, not Versachee”. Ora che il gruppo è passato in mani americane cosa accadrà alla pronuncia del marchio? E’, infatti, noto che anglosassoni e americani sbagliano la pronuncia di uno dei mostri sacri della moda italiana, facendo sorridere la stessa Donatella Versace che nella campagna pubblicitaria firmata Steven Meisel, aveva scherzato su questa storpiatura del nome. Adesso che la maison è diventata di proprietà americana riusciranno a pronunciare correttamente il nome del marchio?

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