Sviluppato all’inizio del ‘900 il pilates sta spopolando tra milioni di giovani che vogliono prendersi cura non solo del corpo, ma sopratutto della mente. L’attività fisica è molto importante per evitare problemi futuri, quindi e’ arrivato il momento di dire basta alla pigrizia.
Le origini del metodo sportivo. Il metodo pilates fu lanciato negli Stati Uniti nel 1923 dal tedesco Joseph Pilates (1883-1967) che lo sperimentò prima di tutto su se stesso, infatti, a causa delle sue precarie condizioni fisiche cominciò a studiare l’anatomia insieme alla pratica dello yoga, del Tai Chi e della meditazione creando un metodo per sviluppare la sua muscolatura. Chiamò il suo metodo Contrology, con riferimento al fatto che incoraggia l’uso della mente per controllare i muscoli. Il suo programma funzionò e da grande divenne un ottimo sportivo, bravissimo nella boxe, nel nuoto, nello sci e ovviamente nella ginnastica. Durante la prima guerra mondiale, Pilates fu internato in un campo di concentramento, dove lavorò in ospedale come barelliere. Qui aiutò i feriti che non potevano alzarsi dal letto, usando il suo metodo di allenamento e ottenne dei miglioramenti.
Benifici per il corpo e non solo. Uno degli obiettivi chiave del pilates è rafforzare la Power House, cioè tutti i muscoli connessi al tronco: addome, glutei, adduttori e zona lombare. Per questo motivo durante l’allenamento viene posta attenzione soprattutto su questi muscoli, per potenziarli e di conseguenza migliorare la postura. Gli esercizi favoriscono il bilanciamento della frequenza respiratoria e aiutano a prevenire episodi di dolore alla schiena. Il pilates, quindi non, solo migliora e corregge la postura ma rafforza, allunga e tonifica i muscoli, modella il corpo in modo armonioso e favorisce il raggiungimento del peso forma.
Allenarsi con l’esperto. “Di notevole importanza è la precisione nell’esecuzione dell’esercizio – afferma la dottoressa istruttrice di pilates -, i movimenti devono essere fluidi e controllati. Come diceva lo stesso Joseph, fondatore di questa disciplina sportiva:”Non importa quello che fai ma come lo fai”. Insomma, la qualità prima della quantità in quanto sono i dettagli a fare la differenza. Il controllo mentale durante l’allenamento è fondamentale – continua l’esperta – perché basta poco per passare da un’esecuzione corretta ad una sbagliata, andando a compromettere l’efficacia e quindi il risultato dell’allenamento. Per questo motivo è importante praticarlo con istruttori qualificati che possano, nel dettaglio della correzione, fare la differenza.”