Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la redazione de Il Giornale della Bellezza vuole dedicare un pensiero a tutte le donne vittime di violenza e alla nostra Silvia Romano la giovane italiana rapita il 20 novembre in Kenya.
Insegnare a praticare l’amore. In un mondo troppo frenetico per fermarsi a pensare che la vera bellezza sta nella purezza dello spirito e nell’amore, troppo spesso sentiamo parlare di donne picchiate, violentare e in alcuni casi uccise. E’ arrivato il momento di dire basta ai sentimenti di odio che brulicano nella nostra società. Per questo vogliamo dare speranza al messaggio portato avanti da Silvia Romano, una donna che ci insegna come l’amore supera ogni barriera e vince sempre.
Silvia, la nostra meglio gioventù. La vicenda di Silvia Romano, rapita in Kenya il 20 novembre 2018, racconta una storia in cui la bellezza che si riflette nella purezza d’animo, si distingue nettamente dal “brutto” che spesso si annida nel profondo della natura umana. Una ragazza dal cuore veramente grande. Laureata a Milano in una scuola per mediatori linguistici per la sicurezza e la difesa sociale con una tesi sulla tratta degli esseri umani, parte per l’Africa come volontaria, per conto della Ong Africa Milele, dove è coinvolta in progetti di cooperazione internazionale. Molti i messaggi di vicinanza e solidarietà da parte di esponenti dello sport, del giornalismo e dello spettacolo. Fra questi, il calciatore Claudio Marchisio ha scritto su Twitter e Instagram “Perché ci sono valori che non potranno mai essere sconfitti. L’esempio di #SilviaRomano vola alto sopra la tristezza dei pidocchi che la criticano. La nostra meglio gioventù che ci riempie di orgoglio. Ti aspettiamo presto Silvia”.
Basta polemiche, riportiamola a casa. Sui social, accanto ai messaggi di solidarietà, si è parlato di superficialità, di ingenuità, persino di leggerezza e voglia di cercare avventure in un continente lontano e difficile come l’Africa. Purtroppo, torna sempre a farsi sentire, in questi casi, quell’espressione che mai andrebbe pronunciata, “se l’è cercata”. Silvia è andata in Kenya per portare avanti i valori in cui tutti noi dovremmo credere: l’altruismo, la generosità, la voglia di aiutare chi è meno fortunato. Valori ormai dimenticati nella nostra società, dove quando una donna viene violentata o picchiata viene sempre trovato un motivo per dire la frase “sicuramente se l’è cercata”. Adesso basta è il momento di risvegliare le nostre coscienze e al male si rispondere con il bene. E’ il nostro bene è Silvia, una ragazza di soli 23 anni che ci deve far sentire orgogliosi dei nostri giovani, troppo spesso definiti “choosy” e bamboccioni, ma che invece si dimostrano migliori di noi e delle generazioni passate, ricordandoci che la vera bellezza è nel cuore. Forza Silvia,siamo orgogliosi di te, torna presto.