Se provate a googlare il suo nome su internet, rimarrete impressionati dal numero di risultati.
Incluso dal Time tra le 100 persone più influenti al mondo, ha già all’attivo innumerevoli collaborazioni con marchi come Nike, Rimowa, Ikea, Moet&Chandon – per citarne alcuni.
Eclettico creativo e imprenditore, originario di Rockford, Illinois, Abloh è la mente di Off-White, il brand di streetwear di lusso definito da Vogue come il marchio più popolare dell’anno – superando colossi come Gucci e Balenciaga.
Tutta la sua vita è su Instagram, gira il mondo sul suo aereo privato, tra mostre, eventi e serate nei club più esclusivi. Si perché Abloh non è soltanto architetto e designer, ma anche un dj di fama mondiale e le sue serate sono subito sold out.
Nominato da poco direttore creativo di Louis Vuitton Uomo, col suo approccio spontaneo ed anticonformista, sta trasformando il panorama della moda e del lusso, tanto da essere stato inserito tra i Bof 500, ovvero la classifica di coloro che hanno un ruolo importante e significativo nel fashion system.
Artista poliedrico, filantropo e imprenditore, Abloh sta ridefinendo il sistema moda, rimettendo in discussione la figura del direttore creativo:”Non c’è più l’obbligo di fare un mestiere soltanto”, dichiara, ma per lui la moda diventa il risultato di una costante contaminazione tra diversi settori: dall’arte alla musica, dall’architettura alla pubblicità.
Ben venga che personaggi come Abloh arrivino a sconvolgere gli equilibri di un settore che, altrimenti, rimarrebbe ancorato a dinamiche statiche e gerarchie limitanti, dove è sempre più difficile superare logiche di mercato che a lungo andare rischiano di svuotarne il significato.