Il teatro della vita. Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, fa indossare alle sue modelle delle maschere inespressive ed inquietanti, con borchie appuntite per simboleggiare quelle che ciascuno indossa per proteggersi e mostrarsi al mondo. Abiti jacquard con maniche in latex, pantaloni stretti alle caviglie, mini-dress glitterati, tessuti broccati, spalline rinforzate e tanto altro per portare su una passerella accecante con intensi giochi di specchi quella varietà che è la vita.
Elogio dell’imprevisto. Bella Hadid omaggia gli anni Ottanta e lo stile militare portato in passerella da Alberta Ferretti che focalizza la sua collezione sull’abbigliamento da giorno con pantaloni abbinati a top monospalla, giacche e mini abiti che ricordano le divise dell’esercito , camicie in lurex dorato che fanno da sfondo a giacche di lana dal taglio maschile. Insomma, una donna che fa della sua indipendenza il suo cavallo di battaglia.
Sensualità ed eleganza. Lato B in evidenza nella collezione di N° 21, dove Alessandro Dell’Acqua lascia aperti sulla schiena vestiti, gonne e cappotti per creare suspance, ma soprattutto un alone di sensualità per non passare inosservate. Raffinatezza e semplicità sono le parole d’ordine per Lucie e Luke Meier, al timone del marchio Jil Sander dal 2017, con abiti dalle lunghezze XXL per creare capi invernali scolpiti e delicati. Prediligono i tessuti corposi, come il feltro di lana, con squarci che lasciano intravedere il tessuto sottostante o addirittura la pelle creando un effetto di pura leggerezza.