Poupine è l’azienda fondata da due giovani donne, Francesca Romana Paciaroni e Francesca Petaccia, che produce gonne sartoriali, ma sopratutto racconta la storia di un’amicizia nata in un momento di difficoltà. Un esempio di come la vita, a volte, ci regali una seconda possibilità.
L’INTERVISTA:
D. Poupine è un brand che è un vero e proprio inno alla bellezza della vita, un incontro fortuito in un momento inaspettato che diventa un progetto di lavoro. Come nasce l’ idea di dare vita a questa vostra iniziativa?
R. Siamo ‘nate’ da uno scherzo del destino, una storia di coincidenze e di solidarietà, da una (mancata) trasfusione di sangue, a seguito di una leucemia. Così è nata un’amicizia e una grande avventura imprenditoriale: POUPINE.
«Il 5 marzo del 2015 ho scoperto di avere una leucemia che, inizialmente, mi è stata diagnosticata come incurabile. Poi, grazie alla ricerca, sono stata tra le prime persone al mondo a sperimentare un protocollo nuovo ed eccomi qui. In quel periodo avevo bisogno di tante trasfusioni, così mio fratello Riccardo ha lanciato una campagna online per raccogliere più sangue possibile, la notizia si è diffusa rapidamente in tutta Italia e l’appello è stato raccolto da centinaia di persone», racconta Francesca Romana Paciaroni. «Con Franci (Francesca Petaccia, l’altra socia POUPINE), avevamo, senza saperlo, degli amici in comune che le chiesero di raggiungere l’ospedale Sant’Andrea di Roma e donare il sangue per me. Purtroppo, avendo appena affrontato un volo transoceanico, le dissero che il suo sangue non sarebbe stato sicuro, cosi, sentendosi in colpa per non aver potuto contribuire, ha cominciato a scrivermi, sostenendomi durante tutto il mio percorso dalle chemioterapie al trapianto, con i suoi messaggi pieni di speranza e affetto.
In seguito abbiamo realizzato di essere dirimpettaie “solo” da 30 anni nelle nostre case al mare. Ecco come è nata la nostra amicizia».
Abbiamo trascorso tanto tempo insieme, condividendo tanti pensieri, e quando abbiamo capito che non ci stavano più nella testa, è nata l’idea di creare un marchio che potesse ridare nuova vita ad ogni donna.
Appassionate da sempre del mondo della moda, abbiamo sentito l’esigenza di ideare un capo di indiscussa femminilità ed eleganza: la gonna, rigorosamente lunga ed in tartan, per poi continuare con le righe, altro tratto distintivo del nostro brand. Le nostre gonne sono un inno alla bellezza, in tutte le sue sfaccettature, e sono rigorosamente su misura, perché dietro ad ognuna di esse c’è la storia di una donna unica e speciale.
Una cosa è certa, se l’Amore possiede infinite forme, una di queste, per noi, è quella delle nostre gonne.
R. A novembre 2017 abbiamo compiuto un anno, e tutt’ora siamo incredule di quanto abbiamo costruito in soli 365 giorni. Un brillante risultato, sinceramente inaspettato, e la forza che ci trasmettono le nostre clienti con foto dedicate che ci inviano da tutto il mondo, ci permette di vivere ogni giorno questo dono con un entusiasmo sempre maggiore. Per nostra scelta non abbiamo un negozio fisico e l’inizio è stato l’apertura di un account su Instagram, seguita da quello Facebook per approdare poi, visto il successo ottenuto dalla nostra prima collezione e le richieste delle nostre clienti, al nostro sito. Il prodotto che offriamo è sartoriale e per il momento non ci siamo tuffate nella grande distribuzione per non perdere il valore aggiunto di poter vestire singolarmente ogni donna, di valorizzarla seguendo le sue forme e le sue misure.
D. Perché avete scelto di concentrare la produzione in gonne di moda, l’indumento femminile per eccellenza?
R. Volevamo identificarci in qualcosa che fosse riconoscibile da subito, la leggerezza delle nostre stoffe si riflette anche sulla nostra forza d’animo.
D. Francesca e Francesca, un esempio di come l’amicizia fra donne può esistere davvero e di come le difficoltà si possono affrontare e superare insieme. Cosa volete dire a quelle donne che in questo momento vivono un periodo difficile?
R. I momenti difficili si superano con la forza dell’amore, dei sorrisi e della presenza delle persone care ed anche, come è capitato a me, di sconosciuti. Si deve avere un approccio alla vita positivo, esiste una tempistica precisa che fa accadere le cose e – nel bene o nel male – tutto doveva andare esattamente così com’è. L’accettazione è difficile ma anche dalle esperienze negative c’è molto da trarne, la malattia ti leva molto ma ti regala anche tanto.
Bisogna crearsi dei canali alternativi, delle vie di fuga che alleggeriscano la tua quotidianità, che sia un hobby lasciato nel cassetto o un sogno mai realizzato e iniziare a progettarlo. Riempire carrelli virtuali di cose che ti piacciono, colorare, Crederci.
Ci si scorda spesso di ascoltarsi, e questi momenti per forza di cose ti insegnano a farlo. E’ un dono per pochi anche diventare pazienti e saper aspettare. Al tuo corpo riservi una cura speciale, e dovrebbero farlo tutti.
R. La malattia è un tempesta che ti sconvolge con tutta la sua brutalità, senza pietà. In tutto questo ginepraio non bisogna mai perdere la propria femminilità, anche in situazioni cosi estreme, perché ha come ricompensa il premio più ambito: la vita. Ogni istante merita di essere celebrato. Anche quelli difficili, e perché no con dei colori addosso che ti facciano vedere tutto più bello? E’ un’ottima terapia per guarire!
D. Parliamo di moda: trend assoluto del 2019 è la gonna scozzese, quindi questo è l’anno di Poupine. Quali saranno le vostre novità per la stagione primavera/estate?
R. Colori, colori, colori, un’estate sia con dei contrasti forti sia toni pastello, tessuti leggeri e naturali.